
Cristalli e Chakra
Oceania 2 e il Primo Chakra: radici, identità e il coraggio di esistere
Prima di continuare il viaggio sul ponte dell'arcobaleno dei 7 chakra e accompagnarvi alla scoperta del terzo centro energetico, oggi sento il bisogno di fare una piccola deviazione.
Una deviazione che, in realtà, ci riporta proprio alle fondamenta: il Primo Chakra, attraverso un racconto che parla di radici, identità e coraggio.
A novembre ho scritto un post sul primo film di Oceania in occasione dell’uscita di Oceania 2.
Ho ritenuto fondamentale parlarvi di Oceania perché lo trovo un film profondamente spirituale, capace di connettersi con un linguaggio sottile che trova un’identità nei chakra e nei cristalli.
A dimostrazione che sono consapevole di ciò che dico, oggi vi parlerò di Oceania 2.
Se ancora non l’avete visto, saltate questo post; se invece lo avete già visto, sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Buona lettura!
Secondo chakra: il centro energetico del sentire e della creatività
Il secondo chakra è associato al colore arancione, simbolo di vitalità, piacere e creatività. Ed è proprio attraverso la creatività che possiamo riscoprire la nostra vera essenza.
Da bambini, esprimevamo le emozioni in modo naturale: disegnavamo, ballavamo, inventavamo storie senza pensarci troppo. Crescendo, abbiamo perso quella spontaneità, soffocando il nostro sentire sotto regole e razionalità. Ma la creatività è il mezzo più potente per riconnetterci a noi stessi.
Attività come disegnare, dipingere, recitare, ballare ci mettono in contatto con la nostra autenticità. E i colori sono tra gli strumenti più potenti per riportarci in contatto con le emozioni. Sì, le emozioni hanno un colore.
Quando ci sentiamo spenti e disconnessi da noi stessi, vediamo tutto nero—come ho scritto per il Primo Chakra. Ma quel nero è anche un’opportunità: è lo sfondo perfetto per far risplendere nuovamente i colori della nostra anima.
Quali sono dunque i cristalli per sentire?

Primo chakra: accendi la luce ed esplora la soffitta del tuo inconscio.
Avete presente quando nei film horror il protagonista scende giù in soffitta?
Non una scena molto rassicurante vi pare?
Probabilmente una delle scene più inquietanti e con più suspance di tutto il film.
Ma ciò che ci spaventa di più è spesso ciò che non conosciamo. E conoscendolo, scopriamo che non è poi così terribile. Esplorare il nostro inconscio può sembrare spaventoso, proprio come scendere in una soffitta buia. Ma è lì che si nascondono le chiavi per comprendere chi siamo davvero.
Secondo voi perché?
Ci arriveremo.
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Ciao! Se sai l’ora di nascita puoi calcolarla. Scrivimi e vediamolo insieme!